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Cosa visitare in Arizona di insolito e particolare, da includere magari come tappa “alternativa” in un road trip attraverso il South West USA?
Difficile riuscire ad inserire in un solo articolo tutto quello che questo stato ha da offrire ai visitatori, oltre i suoi luoghi più iconici.
Meglio raccontarne un pò alla volta, per bene, per permettere a ciascuno di voi di leggere, assaporare, immaginare e disegnare poi con calma ed attenzione l’itinerario del prossimo on the road.
L’Arizona è magica.
Terra di contrasti e di pura bellezza, di deserti, roccia rossa e canyon modellati nel tempo dal Colorado River, di ghost town, gole ed immense vallate assolate, di foreste pietrificate, cieli stellati e strade infinite.
Terra di alcuni tra i più suggestivi e famosi siti naturalistici al mondo – Grand Canyon, Antelope Canyon, Horseshoe Bend, Cathedral Rock, solo per citare i più conosciuti – ma anche di luoghi meno noti che una volta scoperti rendono un viaggio nel South West ancora più speciale ed indimenticabile.
Come nel caso del Meteor Crater National Landmark, un cratere della circonferenza di tre chilometri e mezzo e di quasi 600 metri di profondità generato 50 milioni di anni fa dalla caduta di un meteorite gigantesco nel bel mezzo dell’Arizona.
“Dapprima era stato un granello quasi telescopico;
poi si era illuminata assumendo le dimensioni della più grande stella nei cieli;
e aveva continuato a crescere, ora dopo ora, nel suo passaggio incredibilmente veloce,
nella sua corsa silenziosa e inevitabile verso la nostra terra,
fino a quando non aveva eguagliato e superato la luna ”
(Herbert George Wells)
Il Meteor Crater National Landmark, chiamato anche Canyon Diablo Crater, Barringer Crater o Coon Butte, è il primo cratere meteoritico terrestre di cui sia stata dimostrata l’origine.
Prima della scoperta – ipotizzata nel 1905 dal geologo Daniel Moreau Barringer, che poi ne acquistò l’intera area, ed accettata dalla comunità scientifica internazionale solo negli anni ’50 grazie al geologo Eugene Shoemaker – si riteneva che tutti i crateri terrestri fossero solo ed esclusivamente di origine vulcanica.
Le indagini scientifiche successive giunsero alla conclusione che 49 milioni di anni fa, durante il Pleistocene, un meteorite del diametro di 100 metri si disintegrò su una zona verdeggiante e ricca di vita del Colorado Plateau (oggi area desertica dell’Arizona) con una potenza pari a 500 volte l’atomica sganciata su Hiroshima.
L’impatto, che avvenne ad una velocità di 70.000 km orari, fu devastante.
Il meteorite si disintegrò all’istante distruggendo qualsiasi forma di vita animale e vegetale nell’arco di 10 km e spargendo i suoi detriti fino a 100 km di distanza.
Il fondo del cratere – tutt’ora area inaccessibile ai più, destinata esclusivamente a studi scientifici – a causa della sua particolare conformazione molto simile a quella del suono lunare, fu per diversi anni utilizzato dai ricercatori della NASA per le esercitazioni dell’allunaggio dell’equipaggio delle missioni Apollo.
Il Meteor Crater divenne accessibile al pubblico solo a partire dalla fine degli anni ‘6o.
Oggi l’intero impianto, che è gestito ancora dagli eredi di Barringer, è stato trasformato in un museo, in buona parte a cielo aperto, con annesso centro ricerche.
La visita del Meteor Crater National Landmark vi impegnerà per almeno un’ora abbondante, due e mezzo se decidete di prendere parte ai tour guidati sulla circonferenza del cratere.
L’ingresso include la sosta su 3 punti panoramici sul bordo del cratere, la possibilità di utilizzare i telescopi sulle piattaforme di osservazione per ammirare con calma lo spettacolare panorama circostante, il fondo del cratere e le conformazioni rocciose createsi in seguito alla caduta del meteorite, la visita dell’Interactive Discovery Centre con il piccolo museo annesso e la possibilità di assistere ogni 30 minuti al film “Impact” che ricostruisce nel dettaglio l’impatto del meteorite e la storia di Barringer.
I tour guidati sul bordo del cratere, consigliatissimi se avete tempo, partono ogni 15 minuti, dalle 9,15 fino all’ultimo delle 14,10, durano 45 minuti circa e sono gestiti da guide specializzate.
E’ necessario richiedere la prenotazione al momento dell’acquisto del biglietto o inviare una richiesta attraverso il sito ufficiale nel caso di gruppi numerosi.
Il Meteor Crater National Landmark si trova sull’Interstate 40, nell’area di Winslow, Arizona.
E’ apero al pubblico tutti i giorni dalle 8 alle 17, l’ingresso è al momento di 18$ per adulto, 9$ per ragazzi dai 6 ai 17 anni (accesso gratuito sotto i 6 anni) e 16$ dollari per anziani. Sono previste tariffe scontate per gruppi sopra le 6 persone.
E’ consigliato un abbigliamento comodo, scarpe da trekking se si effettua il tour del cratere e l’uso di protezioni solari, soprattutto nelle ore più calde della giornata.
Winslow, che si trova a circa 36 km dal Meteor Crater, è una deliziosa cittadina attraversata dalla Route 66.
E’ nota anche per essere stata citata in “Take it easy”, famosa canzone degli Eagles… “Beh, sono in piedi ad un incrocio a Winslow, in Arizona, ed è uno spettacolo così bello da vedere”.
L’angolo in questione si trova tra Corner of Kinsley e Old Hwy 66, l’originale percorso della Route 66.
Winslow è sicuramente la migliore soluzione per una sosta sulla strada per Meteor Crater o ancora meglio per pernottare.
La Posada Hotel and Gardens è il luogo ideale.
Si tratta di una storica “hacienda” mexican style – che in passato ha ospitato personaggi del calibro di Albert Einstein, Franklin Delano Roosevelt, John Wayne, Amelia Earhart – completamente ristrutturata con camere a tema, ottimo ristorante, wifi e parcheggio gratuito.