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New York insolita e segreta: visitare i due antichi quartieri “Hamilton Heights” e “Strivers’ Row” – Harlem
Una New York insolita e sempre più affascinante, una villa di campagna del ‘700 con tanto di personaggio storico, eleganti edifici di epoca vittoriana, deliziosi viali caratterizzati dalle tipiche costruzioni ottocentesche in brownstone.
Avere tutto questo in un unico itinerario é già molto, ritorvarselo poi in un piacevole ed insolito percorso a Manhattan é davvero incredibile anche se a pensarci bene parliamo di New York City, la città che in assoluto non smette mai di sorprendere nemmeno i suoi abitanti, figuriamoci un’assidua frequentatrice.
Il percorso inizia ad Harlem, più precisamente nell’estremità nord-occidentale, nel vecchio quartiere di San Nicholas.
Provenendo da sud con la metro basterà scendere alla 145th St, ci si arriva con la linea A, quella indicata in blu nella metro map, o con la D, quella indicata in arancio.
Proprio alle spalle della stazione della metro, tra Convent Ave e Hamilton St, si raggruppano le più belle costruzioni in brownstone e pietra calcarea di Manhattan, talmente belle ed antiche, edificate tra la seconda meta’ dell’800 ed i primi anni del’900, da essere oggi sotto la tutela della Historical Society.
Ammetto che la breve passeggiata che le attraversa é davvero piacevole ed interessante.
All’incrocio tra la 142th St e San Nicholas Ave, adagiata ai piedi di una collina (mica pensavate che Manhattan fosse tutta piana), ci si imbatte nella bellissima Hamilton Grange, che da poi il nome alla zona, Hamilton Heights.
Una sontuosa dimora di campagna, completamente originale, ristrutturata pochi anni fa e spostata per motivi edilizi di pochi isolati.
Appartenuta ad Alexander Hamilton, influente politico del ‘700, braccio destro di George Washington con il quale collaborò attivamente alla stesura della Costituzione degli Stati Uniti d’America, al punto da venir ricordato poi come uno dei Padri Fondatori.
La casa é davvero splendida, un raro esempio dell’architettura e dell’arrademento della New York di fine settecento.
L’ingresso é gratuito, si accede dal sottoscala, oggi Visitor Center e sede di un’interessante mostra sulla storia della famiglia Hamilton e sull’evoluzione della città dal ‘700 ad oggi.
Gli interni dei piani superiori regalano uno spaccato davvero realistico di quello che doveva essere lo stile di vita, decisamente agiato, dei suoi proprietari. Mobilio di lusso, quadri d’autore, sale e salotti finemente arredati, senza dimenticare lo studiolo privato di Hamilton, un vero gioiello.
Continuando verso sud lungo la San Nicholas Ave che costeggia l’omonimo parco si raggiunge, in pochi isolati ad est, tra la 140th St e la 138th St, l’antico quartiere di Strivers’ Row, così chiamato dal nome di una famosa commedia (ambientata proprio qui) degli anni’30 di Abram Hill, il fondatore del Negro Thater di Harlem.
La zona é forse piu’ nota al pubblico come Sugar Hill perché negli anni ’20 era diventata un rinomato luogo di svago e piacere (di “dolce vita” quindi) per i ricchi newyorkesi che la consideravano il loro “buen retiro”.
Le costruzioni, per lo più risalenti alla fine dell’800, sono quelle classiche a schiera su più piani, elegantemente distribuite sui lati della strada, rigorosamente in pietra rossa e grigia.
Sono una vera calamita per i fotografi professionisti (ricordo di averne visti almeno un paio gironzolare con tutto il loro armamentario) che accorrono qui da diverse parti del mondo solo per immortalarle e riproporle nei loro servizi fotografici.
Se capitate da queste parti non dimenticate di prestare attenzione alle scritte, ne restano davvero poche ormai, risalenti all’inizio del 900 in cui si pregano gli ospiti di prestare attenzione al cartello “walk your horses”, in pratica “di scendere dai cavalli e proseguire a piedi”, per non disturbare.
Fuoriusciti da Strivers’ Row, nel giro di pochi isolati ci si ritrova nella Harlem Nera, quella del Gospel, dell’Hip Hop, della streetart, dei colori e dei suoni della vivacissima comunità afroamericana.
Percorsi che fino a qualche decina di anni fa erano sconsigliati a causa della scarsa sicurezza personale e che oggi invece risorti a nuova vita risultano offrire un ulteriore punto di vista su quel melting pot di culture ed etnie che é la città di New York.
6 Comments
Mi piacciono tanto queste piccole perle di New York. Che bello!
Grazie Giovy, ne ho di “perle” da raccontare sulla “nostra” NYC… un po’ alla volta le svelero’ tutte!! 🙂
Hamilton Heights sembra uscita da ‘L’età dell’innocenza’!
Effettivamente la location si presta davvero bene a quella ambientazione…
P.S. adoro quel romanzo
Che bella questa parte di New York, davvero affascinante 🙂
http://www.raccontidiviaggioenonsolo.com/
Decisamente si, una “chicca” per gli amanti della big apple…
Grazie per essere passata di qui!!