“Questo è un luogo stupendo, fuori del comune (…)
E’ la città medievale più intatta della Toscana e le sue chiese sono perfette.”
(John Ruskin)
L’avevo lasciata in una fredda domenica d’inverno e la ritrovo in un caldo weekend di fine settembre.
Ritrovo le stradine acciottolate, i palazzi storici, le preziose Chiese e la sua magnifica Piazza del Duomo, il fiore all’occhiello della città.
Ritrovo il vociare indistinto dei commercianti di prelibatezze toscane in Piazza della Sala.
Ritrovo il flusso variegato di gente che come ogni sabato mattina affolla lo storico mercato del centro, i profumi ed i sapori della ricca tradizione gastronomica che popola i ristoranti ed i locali del circondario.
E scopro, per niente stupita, un’ospitalità autentica e sincera nelle persone e nelle strutture che mi accolgono.
Perchè a differenza della sua bellissima, ammiratissima ed internazionale sorella maggiore, Firenze, qui tutto ha il sapore delle cose belle e semplici di una volta.
Un’offerta culturale ed artistica di tutto rilievo, ahimè ancora poco nota, sposata ad un costante riferimento alla tradizione, che é poi un perenne omaggio alle proprie origini, e ad un’offerta gastronomica che soddisfa qualsiasi palato.
Potrete asseggiare tranquillamente per il centro attraversando secoli di storia e di dominazioni, incrociando capolavori di artisti del calibro dei Della Robbia e di Giovanni Pisano.
Scendere nelle viscere dell’antico Ospedale del Ceppo per ripercorrere le fasi della sua espansione ed evoluzione e subito dopo salire sul Campanile del Duomo per ammirarne, oltre allo splendido panorama su Pistoia e le colline circostanti, lo sviluppo dall’alto.
Introdurvi, stupefatti ed ammirati, nella più piccola, autentica, e perfettamente conservata, Sala Anatomica al mondo, risalente alla metà del 1600, per scoprirne i segreti e le tecniche utilizzate.
Visitare, come pellegrini di 1000 anni fa, ed omaggiare la preziosa reliquia di San Giacomo conservata per secoli nello spettacolare Altare Argenteo nella Cattedrale di San Zeno, il Duomo per intenderci.
Scoprire in percorsi diversi ed accattivanti le varie fasi storiche di Pistoia, prime tra tutti quella romana e quella longobarda.
Visionare una delle più interessanti esposizioni antiquarie della regione presso le famose Ex Officine Meccaniche Breda, quelle dette de La Cattedrale.
Godere, e mai come in questo caso il termine é calzante, della variegata ed esaltante esperienza gastronomica che la città offre.
Impossibile rinunciare ad assaggiare il Peposo della Locanda del Capitano del Popolo dal mitico Checco o le sperimentazioni culinarie (provate le Lasagnette e poi mi direte) del Toscana Fair, per poi farvi coccolare dalla cura e dall’ospitalità della Locanda di San Marco e dei suoi squisiti padroni di casa, Ilaria e Lorenzo.
E questo é solo un assaggio, tanto per rimanere in tema di degustazioni, perché come scrive Mauro Bolognini, in Giorni di Pistoia.. “Pistoia è stata sorprendente! Una sorpresa, un premio. Mi è arrivata addosso di sorpresa, mi ha preso di contropiede lasciandomi senza fiato.”
4 Comments
Simo ti ho seguita in silenzio in questa tua avventura.. Già ero rimasta affascinata tramite i social e con questo articolo hai confermato la mia idea: Pistoia è da vedere! 🙂
Grazie Marika, si Pistoia merita davvero un visita. E’ una splendida città troppo a lungo sottovalutata… é ora di renderle giustizia 🙂
Altra città che proprio non conoscevo e che adesso mi incuriosisce tanto.
Grazie Simona
Grazie a te Anna e se hai bisogno di ulteriori info chiedi pure 😉