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Weekend tra i Monti Sibillini: luoghi, percorsi ed esperienze particolari da non perdere tra Amandola e dintorni. Dalla Querceta di Marnacchia al Grande Anello dei Sibillini passando attraverso storie, leggende ed incontri (davvero) speciali.
“E che pensieri immensi, che dolci sogni mi spirò la vista, di quel lontano mar, quei monti azzurri.”
(Giacomo Leopardi sui Monti Sibillini)
Un intenso weekend tra i Monti Sibillini, i “Monti Azzurri” di Giacomo Leopardi, nei luoghi magici e suggestivi in cui si pensava risiedesse la Sibilla Appenninica.
Tre giorni, ed una serie di esperienze ed incontri speciali, alla scoperta di un altro sorprendente frammento di Marche, nella splendida cornice della Querceta di Marnacchia.
Avete mai incontrato un fotografo del vento, seguito i percorsi delle erbe spontanee o ascoltato le leggende legate alla Sibilla Appenninica, magari camminando nei suoi boschi incantati, perdendovi tra chiese romaniche e pinacoteche con veri e propri tesori, per poi degustare “fregnacce” e tartufi?!
Senza dimenticare le storie dal mondo di ristoratori, coltivatori ed artisti che hanno trovato qui, nel cuore dei Sibillini, il loro porto sicuro.
Un itinerario speciale per viaggiatori attenti ed appassionati che desiderano scoprire le Marche in maniera più genuina ed autentica.
“Analogamente, quando negli Appennini chiese del suo futuro, ricevette il suo responso.”
(Claudio il Gotico, 268 d. C., sul suo futuro presso l’oracolo della Sibilla Appenninica)
Dicono che lei, la Sibilla Appenninica, dimori ancora nelle profondità di una grotta segreta del Monte Sibilla, e che il suo richiamo incantato possa ancora essere udito al tramonto, quando il sole scompare progressivamente alle spalle dei Monti Sibillini lasciandoli per pochi istanti avvolti in un’aurea magica ed impalpabile.
Una fata, una regina, una venere, una strega, una maga, una profetessa o un’anziana e saggia donna che offriva ai viaggiatori più arditi enigmatiche visioni sul loro futuro.
Per alcuni la Sibilla Cumana in persona che, stanca del suo continuo profetizzare nell’antro di Cuma, decise di ritirarsi tra la natura rigogliosa e la pace di questi monti, dispensando di tanto in tanto i suoi preziosi vaticini a pochi temerari cavalieri.
“È fama che da Cuma, ove le prime Stanze l’illustre Profetessa ottenne.
Mentre colà troppa frequenza opprime, La sua quiete, a lei partir convenne:
Nelle remote inaccessibil cime Del nursin Monte a riposar sen venne.
Dal curioso volgo ivi si cela E raro alti secreti altrui rivela.
(Giovan Battista Lalli da Norcia)
Sono tante le ipotesi, i miti e le narrazioni su di lei.
Una leggenda diffusasi prima oralmente, tra i racconti della gente del luogo e poi, a partire dal 1400 circa, con opere letterarie come il Guerrin Meschino di Andrea da Barberino ed Il Paradiso della Regina Sibilla di Antoine De La Salle. Storie di cavalieri, uomini d’arme e nobili signori partiti alla ricerca della sua grotta, ricerca da cui molti non avrebbero più fatto ritorno.
Una racconto che ancora oggi incanta ed affascina i viaggiatori che giungono qui da ogni parte del mondo, forse ancora ammaliati dal suo richiamo, per esplorare le meraviglie storiche, culturali e naturalistiche di questo suggestivo angolo di Marche.
Amandola ed i suoi dintorni, grazie anche all’accesso privilegiato al Parco Nazionale dei Monti dei Sibillini, ed alle suggestive storie legate alla Sibilla Appenninica, regalano ai viaggiatori molteplici possibilità di scelta nell’organizzazione del tempo da trascorrere qui.
Tra meraviglie paesaggistiche, relax, buon cibo ed esperienze decisamente insolite e particolari.
I più sportivi possono dedicarsi alla pianificazione delle tappe del percorso del Grande Anello dei Sibillini per poi rifocillarsi con le specialità della cucina locale, imperdibili le “fregnacce” al tartufo, cacio e pepe e ragù del Rifugio Garulla.
Senza dimenticare, rientrando verso Amandola una sosta alla splendida chiesetta romanica di Santa Maria della Pace.
Gli amanti della natura possono effettuare dei percorsi tematici alla scoperta delle erbe spontanee e delle loro molteplici proprietà.
Dalla salute alla cura del corpo ed alla cucina, assieme a Maria Sonia Baldoni, la Sibilla delle Erbe.
Gli appassionati di tramonti e paesaggi possono incontrare Giorgio Tassi il “fotografo del vento”, il vento dei Sibillini. Ammirare il suo lavoro, le sue opere e condividere con lui pensieri, sensazioni ed impressioni sulle giornate trascorse qui.
Mentre i cultori d’arte possono dedicarsi alla scoperta di Amandola e dei suoi dintorni.
Dalla Chiesa di San Francesco al Teatro della Fenice, fino al Museo dei Paesaggio, con la sua Pinacoteca, gli archivi storici ed il meraviglioso Crocifisso Tunicato dell’XI-XII sec. Senza dimenticare l’Abbazia dei SS. Ruffino e Vitale, il Lago di San Ruffino, il Santuario del Beato Antonio e la Chiesa di San Bernardino.
Luoghi, itinerari e visite che ritemprano il corpo e lo spirito.
Natan, Catharina, Anan e Leila, sono una famiglia israelo-tedesca, ed ora anche un po’ italiana per nostra fortuna, che ha costruito qualcosa di speciale nel cuore delle Marche.
Una storia non sempre facile la loro, I genitori ed i nonni di Nathan hanno conosciuto le atrocità dello sterminio, e lui dalla Polonia ha poi vissuto tra California ed Israele, dove ha trascorso più di 20 anni in un Kibutz imparando nel tempo libero l’arte della carta. Per poi scegliere assieme a Catharina l’Italia come nuova casa, ormai più di 20 anni fa, costruendo attorno a loro un mondo di connessioni, condivisioni e relazioni preziose.
Oggi sono entrambi “artisti della carta”, creano e vendono veri e propri lavori artigianali. Da fogli elaborati ed unici a quadri, gioielli ed oggetti particolari. Nonostante il sisma del 2016, in cui hanno perso la casa, non si sono arresi, e continuano a portare avanti con dedizione ed amore le loro passioni.
Se avete voglia di vivere un’esperienza davvero speciale andateli a trovare, saranno ben lieti di accogliervi, raccontarvi la loro storia e mostrarvi il lavoro che svolgono.
Per saperne di più sulla loro arte e sul progetto Nightcloud, handmade paper as craft & art, cliccate qui.
La Querceta di Marnacchia è il punto di partenza ideale per esplorare quest’area dei Monti Sibillini.
Ed il luogo perfetto in cui tornare ogni sera per riposarsi e ritemprarsi al termine delle lunghe ed intense giornate trascorse in giro.
Una storia, quella del piccolo borgo situato attorno alla collina dove sorgeva la piccola chiesa di Santa Maria di Marnacchia (andata perduta purtroppo con il terremoto dell’ottobre 2016 ), che affonda le sue radici passato lontano.
Originariamente una proprietà feudale con castello trasformata nei secoli in tenuta.
Ed infine in Country House, dopo un attento restauro conservativo di tutte le strutture presenti. Un restauro curato nei minimi dettagli da Giovanna Galbiati, meravigliosa padrona di casa e musa ispiratrice (ancora un’altra Sibilla…) di questo luogo incantato.
E’ grazie a lei che ho avuto modo di scoprire e vivere le esperienze citate. Ed è a lei, alla sua Querceta ed ai suoi preziosi consigli che vi invito a fare riferimento per il vostro soggiorno e per l’esplorazione dell’area.
Maggiori informazioni sulla struttura e sulle prenotazioni, qui.
La Querceta di Marnacchia è oggi una Country House elegante e dal fascino discreto.
Potete scegliere di pernottare nel Casale, la dimora principale con 4 suite, una biblioteca, due salotti ed un’ampia ed accogliente sala pranzo con annessa cucina. Qui ogni mattina viene servita una ricca colazione a base di prodotti del territorio “a km20”. O nella Ginestra, una casa indipendente con tutti i confort. Oltre a godere di un ampio parco con terrazza sui Monti Sibillini e di una piscina immersa nel verde.
Un idilliaco e rigenerante rifugio segreto ai piedi della Sibilla Appenninica.
E nelle esperienze speciali non possono mancare alcuni suggerimenti su dove mangiare, luoghi che ho testato personalmente, gestiti da persone che hanno fatto delle loro passioni un lavoro amatissimo e pieno di interazioni e connessioni.
Un antico casale del 1600, un meraviglioso giardino con orto circondato da un meleto di Rosa dei Sibillini, e sullo sfondo la cornice dei Monti Sibillini. Una cucina genuina ed abbondante, a base di prodotti locali, erbe fresche e verdure biologiche. Mirela, proprietaria e cuoca, vi condurrà in un vero e proprio viaggio esperienziale nei sapori dei Sibillini, con qualche gustoso riferimento alla sua terra d’origine, la Romania.
Una storia centenaria scritta da ben 5 generazioni, a cominciare dalla sua apertura come locanda nel 1891.
Una cucina di alto livello che propone pietanze della tradizione marchigiana. Tra queste scottona, tartufo, cappelletti e gli imperdibili spaghetti alla Zenà, con spinaci, panna fresca e gambetto di prosciutto rosolato.
Per ulteriori approfondimenti sulla scoperta dei Monti Sibillini e delle aree limitrofe, vi invito a consultare Racconti di Marche. Tra i siti più competenti ed autorevoli in merito ad esperienze da vivere, luoghi da esplorare e percorsi da effettuare nelle Marche.
Articolo scritto in collaborazione con La Querceta di Marnacchia per #ripartidaisibillinispecial.