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Bastano un paio di giorni, un’auto ed un breve itinerario come questo per vivere e scoprire le Florida Keys al meglio.
Per immergersi in panorami entusiasmanti e perdersi nei porticcioli e nelle spiagge delle centinaia di isole che popolano questa magica parte di mondo, sospesa come per incanto tra oceano e frammenti di terra.
Molti percorrono i 300 km circa della Florida Scenic Hwy 1, meglio nota come Overseas Highway – attraverso le spettacolari Upper, Middle e Lower Keys – senza fermarsi praticamente mai. L’obiettivo è raggiungere velocemente Key West – qui un itinerario consigliato – per godersi così una giornata “mordi e fuggi” nel punto continentale più a sud degli States.
Lo volete un consiglio spassionato?
Prendetevi tempo.
Valutate di fermarvi un paio di notti in quest’area e trasformate il vostro viaggio attraverso le Florida Keys in un’esperienza unica ed indimenticabile.
Da Miami la Florida Scenic Hwy 1 si sviluppa per circa 260 km prima di raggiungere Key West.
260 km di panorami mozzafiato e paludi immerse nella vegetazione che lasciano progressivamente spazio ad una serie di isole, una più bella dell’altra.
Ed ancora lagune, piccoli centri, insenature, porticcioli per l’approdo dei pescherecci da cui è possibile organizzare uscite per snorkeling, pesca e kayak, qualche esclusivo complesso residenziale e spiagge, tantissime spiagge di finissima sabbia bianca quasi sempre circondate dalle suggestive formazioni di mangrovie caratteristiche della zona.
Nel mezzo la Overseas Highway, una lunga, affascinante strada – affiancata dalla vecchia linea ferroviaria (ormai in disuso) per Key West – che punta, per un tratto completamente circondata dall’Oceano, verso sud ovest e che a vista d’occhio tende a confondersi con la linea dell’orizzonte quasi terminasse chissà dove in un punto indefinito tra cielo e mare.
Partendo da Miami in 90 km circa – passando prima per Florida City e poi attraverso il versante est delle paludi di Southern Glades – si raggiungono le Upper Keys.
L’esplorazione delle Florida Keys inizia esattamente da qui.
Una delle prime tappe da suggerire è sicuramente il John Pennekamp Coral Reef State Park, tra i più spettacolari parchi marini degli USA.
Circa 200 km di percorsi (e tantissime spiagge) – barriera corallina e Mangrovia Trail inclusi – di snorkeling, immersioni, canoa, kayak o (per i più pigri) semplici escursioni in imbarcazioni dal fondo trasparente per permettere di ammirare comodamente seduti i fondali marini.
Molte agenzie turistiche di Key Largo organizzano numerose gite organizzate, il mio consiglio è quello di recarsi prima al Visitor Center del parco, aperto tutti i giorni dalle 8 alle 17, per valutare assieme a qualche Ranger (di solito molto preparati ed estremamente disponibili) il percorso migliore da intraprendere in base alla stagione e ai vostri singoli interessi.
30 km di isole e ponti ed alcuni tra i tratti più affascinanti dell’Overseas Highway da percorrere in auto. Immaginate di trovarvi letteralmente a guidare su una striscia di terra con attorno l’oceano.
Cosa fare e vedere in zona?
Inizierei con una breve sosta all’Hurricane Memorial, il monumento – una palma piegata dal vento – che commemora le quasi 500 vittime del tremendo uragano che investì l’intera zona nel settembre del 1935.
Da qui, proseguendo verso sud est, vi imbatterete in una serie di moli, spiazzi collegati a piccole spiagge invase da mangrovie (Anne’s Beach è una delle mie preferite), bizzarri musei ed improbabili negozi di souvenir dedicati all’universo marino, al mondo dei palombari, dei sub e degli amanti della pesca. A voi la scelta!
Imperdibile lo stop per pranzo (ed anche per qualche interessante escursione marina) nel delizioso Robbie’s Marina, per me in assoluto il porticciolo più originale delle Keys.
Si può decidere di uscire in Kayak alla scoperta delle isole vicine, fare snorkeling, mangiare pesce freschissimo per pochi dollari all’Hungry Tarpon Restaurant, situato proprio sul molo della piccola baia di pescatori invasa da tarponi atlantici, pellicani e giganteschi leoni marini e magari fare shopping nel vicino mercatino, il più eccentrico, divertente (soprattutto per i personaggi che lo popolano) e kitsch del sud della Florida.
Duck Key è un delizioso isolotto “residenziale” collegato ad altre isole più piccole.
Il consiglio è quello di entrare con l’auto e di fare un giro per godersi alcuni suggestivi scorci sull’oceano e farsi un’idea di come vivono i locals, dare un’occhiata ai curatissimi viali e giardini, alle grandi case a due piani dalla tipica architettura marina ed alle simpaticissime buche della posta a forma di “fauna locale”, coccodrillo, leone marino, delfino, etc.
A circa 25 km a sud vi imbatterete nei pressi di Marathon in una delle spiagge più belle delle Keys, Sombrero Beach.
Un vero angolo di paradiso, completamente libero dalle onnipresenti mangrovie, con vista (fateci un salto al tramonto magari) su una serie di isolotti, che forse sarebbe meglio chiamare scogli, che si aprono sull’oceano.
Il Turtle Hospital – dove vengono curate e riabilitate le tartarughe marine bisognose di assistenza – si trova a circa 6 km.
E’ possibile e consigliabile prendere parte, specie se siete in viaggio con bambini, ad una delle 3 visite educative giornaliere che includono anche il contatto diretto con le dolcissime tartarughe.
Si tratta di uno dei punti più suggestivi dell’intera Overseas Highway.
Un ponte di 11 km (7 miglia) che in alcuni segmenti corre affiancato dalla vecchia linea della ferrovia per Key West.
E’ possibile anche fermare l’auto e camminare un pò sull’Old Seven Mile Bridge, una parte del vecchio ponte trasformata in una sorta di passeggiata panoramica.
Il momento migliore per percorrere il tratto sopraelevato del Seven Mile Bridge?!
Il tramonto.
Se volete farvi un’idea di come doveva essere questa zona prima che il turismo e l’edilizia scoprissero le Florida Keys allora dovete concedervi qualche ora tra Big Pine Key, No Name Key, Bahia Honda e Looe Key, l’ultimo gruppo di isole prima di raggiungere la tappa finale del vostro viaggio, Key West.
Una serie di riserve e parchi spettacolari tra cui i sentieri naturalistici del Bahia Honda State Park , l’avvistamento del raro cervo delle Keys presso il National Key Deer Refuge ed i percorsi di snorkeling e diving dell’area protetta del Looe Key National Marine Sanctuary, al largo di Pine Key.
Percorrete quest’ultimo tratto senza fretta fermandovi magari negli spiazzi ai lati della strada che di solito nascondono piccole, deliziose spiagge frequentate per lo più da gente del posto, che regalano scorci unici sull’oceano e sulle isole vicine.
Se siete amanti del vintage e dei cosiddetti mercatini delle pulci non potete perdere il Big Pine Flea Market che si tiene ogni week end a Big Pine.
Un piccolo suggerimento.
Una sosta rifocillante al No Name Pub – una vera e propria istituzione per i locals – vi consentirà di arrivare nella vicina Key West a pancia piena ed in perfetta forma!
10 Comments
Miami & Kyes….avevo già una mezza voglia di andarci….dopo aver letto il tuo articolo vorrei partire ora!!!
Ottimo!
Se hai bisogno di altro, son qui 🙂
dove é meglio fermarsi e dormire per vedere tutto questo prima di arrivare a key west ? Isla Morada o più a sud ?
Indicazioni di hotels ?
Grazie.
Da Key Largo ad Isla Morada è sicuramente il tratto da consigliare per pernottare. Ci sono diverse soluzioni dal motel al resort, dipende dal budget ovviamente… poi valuterei di aggiungere almeno una notte a key west.
Salve volevo sapere se conosceva l isola marvin key.. Grazie
Non personalmente ma ne ho sentito parlare.
E’ interessata?
Visitate tra febbraio e marzo stesso itinerario
Grande Nella, cosa ti è piaciuto di più?
Buonasera Simona,
per tutto questo giro ,più la visita a key west, dove se non erro hai consigliati almeno 2, quanti giorni consiglieresti?
grazie e buona serata
Daniele
Per godersi al meglio il percorso ed i luoghi consigliati, tre giorni sarebbero perfetti!