Venti giorni, 2500 km circa, tre stati vissuti intensamente – tappa dopo tappa, strada dopo strada, incontro dopo incontro – ed un bagaglio di ricordi, pensieri, scoperte, sorrisi e riflessioni importanti che sarà difficile trasformare in parole.
Il mio on the road nel Sud USA attraverso Alabama, Mississippi e Louisiana non mi ha solo permesso di vivere nuove esperienze, esplorare luoghi differenti e raccontare un meraviglioso pezzo di vera America ancora troppo poco noto, ahimè.
Questo viaggio mi ha aperto gli occhi definitivamente sull’evoluzione non sempre facile e sulle scelte (per molti non sempre condivisibili) di un paese che per arrivare a definirsi tale é passato attraverso una lunga lotta per l’Indipendenza prima, una devastante Guerra Civile per l’abolizione della schiavitù poi ed un’estenuante e dilaniante battaglia per i Diritti Civili che iniziata negli anni ’50 dura per certi versi ancora oggi.
Per quanto appena scritto sopra e per mille ed una ragione differenti.
Per l’accoglienza, la calda e sincera ospitalità del vecchio Sud di cui tanto – credetemi, é esattamente così – si parla.
Per la musica, inutile negare che i più grandi generi musicali son nati in Mississippi, nel cuore del suo Delta, da un disperato canto di dolore intonato in una sperduta piantagione di cotone la cui malinconica melodia arrivava fin sulle sponde del grande fiume d’America.
Da Jackson a Clarksdale (e dal suo famoso Devil’s Crossroads, conoscete la leggenda?) e poi verso Greenville, passando per Indianola e Leland, seguendo lungo la Blues Hwy 61 le note dei più grandi bluesman che la storia ricordi.
Avete mai ascoltato un assolo con chitarra – da brividi – di Muddy Waters?
Per i percorsi letterari che sono tutt’altro che noiosi o poco interessanti e che ricollegano spesso la vita del Sud ai grandi romanzi e film (che tanto amiamo) della storia recente.
Provate a pensare, tra i generi più differenti, a Via col Vento, a Mississippi Burning a il Buio oltre la siepe, a Selma o The Help, ad Intervista col Vampiro o a decine di serie tv ispirate da libri di successo, e potrei davvero continuare all’infinito.
Per le differenti ed intense esperienze culinarie, sfatiamo il mito che negli States si debba necessariamente mangiar male.
Avete mai assaggiato un Gumbo di pesce o una Jambalaja cucinata secondo la più tipica tradizione creola? Conoscete il profumo dei Crawfish cucinati alla maniera cajun, serviti appena bolliti? Ed il sapore intenso e delicato al tempo stesso dei pomodori verdi fritti o le sperimentazioni più ardite (ad ognuno il suo sapore, certo) dei cuochi stellati del Sud?
Per la tanto ricercata e nominata – tema abbastanza delicato e di interesse comune, specie nell’ultimo periodo – multiculturalità, avete idea di quante culture ed etnie di differente provenienza coesistano (difficoltà incluse, ovvio) in questa “fetta” d’America, considerata tra l’altro da sempre una delle più conservatrici e “difficili” del paese?
Per il percorso difficile e necessario dei Diritti Civili attraverso Alabama e Mississippi.
Non potremo mai capire realmente quello che é stato – e che in alcuni luoghi del mondo ancora capita oggi – senza vedere con i nostri occhi, ascoltare con le nostre orecchie e camminare, almeno idealmente, accanto a Martin Luther King ed alle migliaia di uomini come lui (non immaginereste mai la quantità di storie a riguardo) attraverso l’Edmund Pettus Bridge per vedere riconosciuto un nostro basilare diritto di voto o ancora di uguaglianza davanti alla legge, di sedere in bus dove più ci piace o di utilizzare lo stesso bagno pubblico o la stessa fontana per bere.
Cose “normali” per noi, giusto?!
Per le storiche highways da percorrere ed intersecare (in alcuni punti), come la Natchez Trace Parkway, la Blues Highway 61 e la Great River Road.
Alludo ad un antico e scenografico sentiero indiano, alla vecchia strada della musica (blues ma anche jazz, rock e country) ed alla tratta panoramica che copre quasi tutto il corso del Mississippi… mica pensavate che esistesse solo la Route 66?
Per l’epopea delle Piantagioni antebellum, per le dimore storiche che ancora oggi adornano il Mississippi e che riportano ad un tempo lontano meraviglioso e terribile al tempo stesso.
Provate a camminare lungo l’idilliaco viale alberato delle 28 querce secolari della Oak Alley Plantation e subito dopo a visitare le misere baracche degli schiavi neri nel retro. Scoprite di più sulle prime vere piantagioni creole della zona, così differenti da quelle patinate ed immense raccontateci da Via col vento eppure così ricche di storie e saghe familiari altrettanto affascinanti.
Per il Mississippi River, che attraversa da sempre da nord a Sud il cuore della vera America con il suo carico di storia, vite ed avvenimenti.
Avete mai navigato sulla Queen of Mississippi Steamboat al tramonto verso Sud, godendo della calda brezza del vecchio fiume ed assaporando un momento antico quanto la storia del fiume stesso?
Per la gioia di vivere che nonostante tutto continua ad essere incredibilmente vera ed intensa ed a manifestarsi nei modi, nelle tradizioni ed attraverso le festività più differenti. Sapevate che solo in Louisiana esistono 400 festival annuali gratuiti legati alla musica, al cibo ed agli eventi inerenti le varie stagioni?
Pensate che a New Orleans, ed in alcune città dello stato, amano dare il benvenuto così… Welcome to Nola, laissez les bons temps rouler!
Perché decidere di intraprendere un on the road nel Sud USA!?
Per quanto appena scritto sopra e per mille ed una ragione differenti.
Ed io non vedo l’ora di raccontarvele, tutte.