Signori, si scende
nelle profondità del sottosuolo, alla scoperta di uno straordinario viaggio,
nella Napoli “di sotto”.
(Galleria Borbonica, introduzione alla visita)
Poche città al mondo offrono la possibilità di attraversare fisicamente, magari a ritroso nel tempo, le diverse epoche storiche, regalando al visitatore una prospettiva ed una visione degli avvenimenti unica e speciale.
Tra queste impossibile non citare Napoli, città magnetica ed affascinante con una storia (ed una serie infinita di incredibili interazioni) talmente ricca e variegata da assicurare ogni volta esperienze singolari e scoperte sorprendenti.
Si perché oltre ad offrire una moltitudine di siti e locations di alto valore culturale, tradizionale ed artistico la città partenopea conserva un vero e proprio patrimonio storico al di sotto del manto stradale del centro, una serie di antiche cisterne scavate nel tufo, pozzi e tunnel collegati tra loro da una fitte rete di cunicoli, scale ed angusti passaggi utilizzati nel corso del tempo per gli scopi più differenti.
Un’area ampia e variegata nota ai più come Napoli sotterranea.
Oggi nei pressi di Piazza del Plebiscito, grazie al lavoro ed all’impegno di un gruppo di tecnici e volontari napoletani é possibile vivere un’esperienza (in realtà più di una…) unica nel suo genere.
Quella di attraversare parte dell’antico Tunnel Borbonico, realizzato dall’architetto di corte Errico Alvino su richiesta del Re Ferdinando di Borbone nel 1843, ed incrociare lungo il percorso alcune cisterne per l’approvvigionamento idrico risalenti al 1600, le cui ampie cavità furono poi riutilizzate dal Genio Civile durante la Seconda Guerra Mondiale per accogliere le migliaia di sfollati durante i bombardamenti e successivamente a partire dagli anni ’50 come deposito giudiziario di auto e vari (e singolari) mezzi di trasporto.
Un’avventura nata nel 2007 quando i geologi incaricati di monitorare alcune crepe nel sottosuolo individuarono il tunnel e le diverse cavità riutilizzate poi come ricovero bellico, molte delle quali ostruite dai detriti e dalla spazzatura, accumulatasi nel corso degli anni, proveniente dai pozzi e dai canali di scolo.
Solo nel 2010, in seguito ad un impegnativo lavoro di pulizia e ripristino delle condizioni originarie, la Galleria Borbonica e le cisterne sono state finalmente aperte al pubblico, grazie soprattutto all’impegno dell’Associazione Culturale Borbonica Sotterranea che si occupa non solo della salvaguardia dell’intera struttura ma anche della promozione del sito, divenuto ormai di rilevante importanza storica, attraverso visite, percorsi ed itinerari mirati.
Un’esperienza emozionante che mi sento di consigliare vivamente (considerato soprattutto il livello di preparazione e la simpatia delle guide) e che, attraverso un percorso di circa un’ora e mezza, conduce fisicamente il visitatore in alcuni dei periodi più intensi della storia della città.
Provate ad immaginare di scendere a 30 metri sotto il piano di calpestio attuale, di attraversare i vecchi ricoveri della Seconda Guerra Mondiale, di leggere le scritte sui muri dei sopravvissuti, di trovarvi difronte a molti oggetti di uso quotidiano e di rendervi conto delle reali (e pietose) condizioni di vita durante uno dei periodi più cupi della storia del ‘900.
E poi di ritrovarvi d’improvviso nell’antico Tunnel voluto da Ferdinando II di Borbone per garantirsi il supporto della Guardia Reale ed una via di fuga verso il mare in caso di sommosse popolari (decisamente frequenti all’epoca).
Provate a pensare di camminare in queste immense cisterne utilizzate per l’approvvigionamento idrico della città del 1600, di ascoltare le storie dei “Pozzari” che scendevano periodicamente attraverso stretti cunicoli per occuparsi della manutenzione e della pulizia delle vasche (un lavoro durissimo) e le conseguenti leggende legate al personaggio del Munaciello, un vivace spirito dalle sembianze di un piccolo monaco che si divertiva a far sparire oggetti, soldi e molto altro dalle case (quasi sempre in prossimità dei pozzi..) apparendo e scomparendo magicamente nel nulla.
Ed ancora.. attraversare stretti cunicoli, muoversi in zattera nel silenzio più assoluto lungo un vecchio tunnel allagato fin sotto Palazzo Reale, “volare” letteralmente nelle ampie cavità delle cisterne grazie ad un’ingegnosa teleferica e scoprire aneddoti, personaggi, e storie, tantissime storie del e.. dal passato di una sorprendente ed insolita Napoli sotterranea.
Consigli utili per la visita.
Per avere informazioni sui tour, sulle prenotazioni e sui prezzi cliccate qui.
La Galleria Borbonica ha due ingressi (che corrispondono ai due unici punti d’accesso all’area sottostante), uno in Vico del Grottone 4, alle spalle di Piazza del Plebiscito e l’altro in Via Domenico Morelli in corrispondenza dell’omonimo parcheggio.
Una volta effettuata la prima visita, iscrivendovi gratuitamente all’Associazione Culturale Borbonica Sotterranea (si compila una tessera alla cassa dopo aver pagato il biglietto) avrete diritto all’ingresso gratis per tutto l’anno successivo.
Informatevi bene sul sito sulla tipologia di tour, alcuni sono riservati a visitatori over 10 (anni), richiedono un’efficiente condizione fisica e sono sconsigliati a chi ha problemi di claustrofobia.
Sono preferibili abbigliamento e scarpe comode.
In molti punti del percorso non é consentito scattare fotografie. Quasi tutti gli scatti del post sono stati effettuati nella parte finale dell’itinerario, solo alcuni provengono dal sito ufficiale dell’Associazione Borbonica Sotterranea.